IL RUOLO DEI PROVIDER DI INTERNET(ISP) NELLA NOSTRA SOCIETA'
Oggi parliamo di un argomento molto interessante anche se decisamente preoccupante, perché non sono sicuro che ci sia una soluzione. Mentre lavoriamo per costruire un nuovo futuro, un nuovo sistema finanziario decentralizzato, una società scientifica e uno scambio di informazioni basati sulla logica del peer-to-peer, in testa penso all’ironia di costruirlo su un’infrastruttura - Internet - che è controllata da pochissime entità mastodontiche, ed è possibile costruirvi sopra solo perché questi sono magnanimi. Nell’edizione di oggi, parliamo degli ISP (Internet Service Providers) e del ruolo che giocano nella nostra vita quotidiana. Procedete a vostro rischio, perché probabilmente non ne sarete contenti. Il ruolo degli ISP è senza dubbio la componente più trascurata del puzzle che è l’infrastruttura di Internet.
Ci sono innumerevoli argomenti a sostegno dei diritti individuali su Internet, che si tratti di lottare per proteggere la vostra privacy, riconquistare la vostra libertà, evadere un controllo despotico o qualsiasi altra cosa. Ecco la verità: il vostro ISP è giudice e boia nella rete.
Ma poiché siamo devoti alla privacy, non possiamo permetterci di trascurare nulla, giusto? Lasciate che vi guidi nel meraviglioso mondo degli ISP.
Prima di tutto, ma alla fine, cos’è Internet? Questa rete digitale a cui le persone spesso si riferiscono come se fosse un’entità senziente autonoma è uno strumento che ha democratizzato grandi parti della nostra società mettendo al contempo in ginocchio le istituzioni convenzionali. È una rete equa dove puoi avere il tuo spazio, la tua voce e le tue opinioni; ma è anche un luogo dove puoi essere silenziato e condannato a una vita di oblio -a seconda di quanto sei investito nella tua presenza su Internet, ovviamente-.
Inoltre, devi pagare per accedere a Internet, e potresti anche avere una larghezza di banda limitata. Devi pagare il provider di Internet, che può quindi limitare il tuo accesso, e che probabilmente ti richiederà di acquistare e utilizzare hardware specifico per unirti alla rete. Dato ciò, potresti erroneamente essere portato a credere che il tuo fornitore di Internet possieda in effetti Internet - o almeno qualche diritto su di esso - proprio come potresti possedere qualsiasi altro bene materiale.
Quindi, cos’è Internet e chi lo possiede?
Sfortunatamente, le risposte sono complesse e tutt’altro che intuitive; in breve, la proprietà di Internet non si può assolutamente descrivere in una parola. Se vuoi avere un’idea visiva di che cos’è Internet, pensa alle reti LAN (Local Area Network) (se sei un boomer, le organizzavi a casa dei tuoi amici o in luoghi pubblici dove ti incontravi per giocare a videogiochi insieme di persona). Internet può essere visualizzato come un grande LAN/WLAN composto da tutti i dispositivi attivi nel mondo- inclusi i tuoi! I server che forniscono i siti web, telefoni, laptop e qualsiasi dispositivo intelligente insieme formano quello che conosciamo essere Internet. Questo concetto può sembrare familiare a molti di noi perché è relativamente simile al modo in cui i nodi funzionano insieme in una rete blockchain.
Seguiamo il flusso per capire come operano i vettori di dati: Se sei grande abbastanza da ricordare, a un certo punto nel tempo gli ISP offrivano traffico illimitato gratuito ai loro clienti che si connettevano tra loro, ma richiedevano il pagamento dai loro clienti che cercavano di connettersi agli utenti di altri ISP. Ecco perché (suggerimento: ha a che fare con i cavi):
Il tuo ISP possiede cavi fisici che trasportano il traffico. Essenzialmente, ogni ISP possiede una grande LAN in cui possono spostare certi pacchetti di dati da un capo all’altro della rete, gratuitamente.
Come cliente, stai acquistando larghezza di banda dal tuo ISP, che possiede i cavi finali che entrano nella tua casa e ti forniscono accesso a Internet. I tuoi cavi personali convergono in un unico cavo più grande all’esterno, continuano e convergono con cavi di altre case in cavi sempre più grandi, e così via. Alcuni ISP possiedono l’intera capacità dei loro cavi, mentre alcuni noleggiano parte della loro capacità di cavi da vettori più grandi, e alcuni decidono ancora di barattare le loro capacità di cavi con altri in una sorta di accordo improvvisato “Lascio transitare i tuoi dati sui miei cavi se lasci transitare i miei dati sui tuoi”.
Ad un certo punto, però, tutti quei cavi devono portare da qualche parte - specificamente, in un luogo dove gli ISP possono scambiare traffico tra loro. Questi luoghi sono chiamati “Internet Exchange Buildings” e, come suggerisce il nome, sono edifici fisici dove vari ISP si collegano tra loro (si collegano nel senso letterale del termine, tramite cavi) per scambiare dati. Da un vettore all’altro, salendo la gerarchia dei cavi, finisci con un manipolo di grandi vettori che collettivamente possiedono una Local Area Network grande quanto il mondo, in altre parole, l’intero internet.
Non ci credi? Se hai bisogno di prove, dai un’occhiata ai cavi interconnessi che rivestono i fondali dei nostri oceani.
Quindi, anche se gli utenti possono lottare per la loro privacy con sacrifici e sforzi per proteggere se stessi e le vite dai soliti sospetti, gli ISP continueranno non solo a controllare e instradare i dati degli utenti su richiesta, ma li condivideranno tra loro e tra di loro. E per quanto io e altri dedichiamo tempo, energia ed esperienza alla prerogativa della privacy, è scoraggiante pensare agli ISP e a come il loro controllo dei dati scambiati tra dispositivi - cioè, Internet - resta esclusivamente sotto il loro controllo collettivo. Pensaci: quella VPN che vuoi installare, il sistema operativo resistente alla sorveglianza che vuoi scaricare, il blog che leggi che sfida le élite, macchine virtuali, le app di messaggistica sicure crittograficamente che usi, guide alla privacy online e persino il deep web stesso, dipendono interamente dalla “misericordia” degli ISP e dalla speranza che continueranno a permetterlo e a farsi i fatti propri per il momento. In conclusione: la vera privacy completa è un obiettivo lontano, e uno che richiede soluzioni su diversi livelli - software, hardware e ingegneria di rete inclusi. È ancora presto, e una serie di soluzioni rimane fattibile, ma se vogliamo riuscire a mantenere i nostri diritti individuali nell’era digitale, avremo bisogno di tutti a bordo.